Le aree prossime alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi potrebbero rimanere off-limits per decenni

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Funzionari giapponesi hanno ammesso per la prima volta che certe zone prossime alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi e colpite dalle radiazioni emesse dal disastro atomico potrebbero rimanere inabitabili per decenni. I media giapponesi questa settimana hanno riferito che il primo ministro giapponese Naoto Kan visiterà le zone colpite dal disastro nei prossimi giorni anche per dire ai residenti ed ai funzionari locali che è troppo pericoloso tornare a vivere nella prefettura di Fukushima. Il capo di gabinetto del governo nipponico, Yukio Edano, ha dichiarato che “Non possiamo negare la possibilità che ci sono alcune aree in cui sarà difficile per i residenti di poter tornare alle loro case per un lungo periodo di tempo.

I pericoli dovuti alla esposizione alle radiazioni in alcune zone ci si aspetta che restino a livelli inaccettabili anche dopo che l’impianto venga nei prossimi mesi un arresto “a freddo”. La decisione definitiva su quali aree devono essere dichiarate off-limits sarà effettuata solamente dopo un completo e dettagliato monitoraggio delle radiazioni, e la creazione di un piano di bonifica completo. Funzionari giapponesi hanno finora rifiutato di nomimare le aree che potrebbero essere interessate.

Da diversi mesi gli scienziati hanno avvertito di una tale eventualità a seguito della fusione di tre reattori nel sito Fukushima nel marzo scorso. Il governo, criticato per la sua gestione delle evacuazioni dopo il disastro, aveva sperato di ritirare almeno alcuni dei presenti ordini di evacuazione tuttora vigenti per la maggior parte delle aree intorno alla centrale. Tuttavia, non può farlo in quanto le radiazioni sono pericolosamente molto elevate, anche nella città di Okuma, situata a circa tre chilometri dal sito di Fukushima, dove i livelli di radiazioni sono oltre 25 volte superiori rispetto ai limiti dettati dal governo.

Il governo nipponico sta pensando di eventualmente acquistare o affittare le proprietà delle molte migliaia di residenti colpiti dalla evacuazioni e che non possono tornare alle loro case e le loro imprese.

Anche se il gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Company, ha recentemente dichiarato che le perdite radioattive dai tre reattori stanno diminuendo, la preoccupazione continua a crescere riguardo al reale grado di contaminazione. Gli scienziati hanno rilevato una diffusa contaminazione di suolo sui terreni agricoli, compromettendo ulteriormente l’abitabilità futura di significanti aree vicine alle centrali, e resta una grande incertezza in merito alla reale portata della radioattività in numerose di queste aree.

[Il] cesio-137, [137Cs, Cs-137: un isotopo radioattivo del metallo alcalino cesio che si forma principalmente come un sottoprodotto della fissione nucleare dell’uranio, specialmente nel reattore nucleare a fissione.] il principale elemento radioattivo emesso durante le esplosioni [dei reattori nucleari], ha un tempo di dimezzamento [o emivita di un isotopo radioattivo definita come il tempo occorrente perché la metà degli atomi di un campione puro dell’isotopo decadano in un altro elemento.] di 30 anni, e non è destinato a scomparire durante una notte”, ha detto Didier Champion, un esperto francese di sicurezza nucleare.

Riferimenti