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La sonda Cassini cattura grande tempesta su Saturno

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Scritto da Administrator Mercoledì 06 Luglio 2011 23:01

Oggi la NASA ha rilasciato i dettagli di un temporale gigantesco avvenuto su Saturno. Le informazioni sono state raccolte dalla sonda internazionale Cassini che si trova in orbita attorno al pianeta. La tempesta, nota come "Grande Macchia Bianca", ha una estensione di circa 10 mila chilometri ed è osservabile, tramite l'utilizzo di telescopi, anche dalla Terra.

Le tempeste periodiche di colore biancastro che si manifestano nell'emisfero boreale di Saturno sono state osservate sin dal 1876 e si verificano ogni 30 anni circa, e, nel corso degli ultimi 137 anni, ne sono state osservate cinque. I primi segnali della tempesta, con fulmini in una zona nella parte settentrionale di Saturno, sono stati rilevati dagli strumenti a bordo della navicella Cassini il 5 dicembre 2010 durante l'inizio della primavera su Saturno. La zona è stata individuata dalla sonda stessa e dagli astronomi a terra tramite telescopi. Le sue dimensioni e l'intensità sono cresciute ed ora ricopre circa 3.9 miliardi di metri quadrati.

Cassini sta osservando le tempeste su Saturno sin dal suo arrivo nell'orbita del pianeta nel 2004. Questa è la più grande tempesta osservata, ed è di circa 500 volte maggiore della più grande tempesta su Saturno osservata in precedenza. Gli strumenti di rilevazione della sonda hanno mostrato un tasso di lampi quasi continuo, con valori circa dieci volte più frequenti di quelli monitorati precedentemente, e con una attività elettrica che è di 10 mila volte superiore a quella riscontrabile sulla Terra.

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Ultima missione dello Space Shuttle Endeavour

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Scritto da PubbliScienze Lunedì 16 Maggio 2011 22:00

Lo Space Shuttle Endeavour è stato lanciato oggi per la sua ultima missione, STS-134, alle 8 e 56 (EDT). Il principale obiettivo della missione è quello di fornire trasportare sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), il rivelatore Alpha Magnetic Spectrometer II (Spettrometro Magnetico Alfa II; AMS-02), ed il componente esterno ExPRESS Logistics Carrier III, così come altri materiali e pezzi di ricambio.

La navetta è stata lanciata dal Kennedy Space Center (KSC) in Florida con sei membri dell'equipaggio a bordo, tra cuiil comandante della missione, Mark Kelly, il pilota Gregory Johnson, e gli specialisti di missione Roberto Vittori, Andrew Feustel, e Gregory Chamitoff.

L'arrivo della navetta è previsto per mercoledì mattina (CEST), e gli astronauti resteranno a bordo della stazione spaziale per circa due settimane. Sono in programma quattro escursioni extra-veicolari per installare i componenti esterni alla ISS.

L'ultimo atterraggio dell'Endeavour è previsto per il 1° giugno prossimo.

Il lancio, che era originariamente previsto per il 29 aprile scorso, è stato ritardato a causa di un problema tecnico che ha richiesto la rimozione della navicella dalla piattaforma di lancio.

La STS-134 è la 25ª ed ultima missione dello Space Shuttle Endeavour, mentre si tratta della 134ª e penultima missione del programma Space Shuttle Program. L'Endeavour è l'ultima navicella spaziale del programma Shuttle e venne originariamente costruita per sostituire lo Space Shuttle Challenger dopo il disastro del 1986 che ha ucciso i sette membri dell'equipaggio 73 secondi dopo il lancio della infausta missione STS-51-L. Il primo volo dell'Endeavour è stato nel maggio 1992 per la missione STS-49.

Resta soltanto un'altra missione shuttle dopo la STS-134. Tale missione, che verrà effettuata dallo Space Shuttle Atlantis, è prevista per il luglio prossimo.

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Solar Impulse compie il primo volo internazionale

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Scritto da PubbliScienze Sabato 14 Maggio 2011 10:00

L'aereo ad energia solare, Solar Impulse, è atterrato ieri a trada notte all'aeroporto di Bruxelles-Zaventem dopo aver completato un volo di 13 ore dalla sua base di origine a Payerne in Svizzera. Questo è stato il primo volo internazionale compiuto da un aereo completamente alimentato dall'energia solare.

Il velivolo sperimentale è stato pilotato da André Borschberg, co-fondatore e ingegnere capo del progetto Solar Impulse. Borschberg spera di circumnavigare il globo utilizzando esclusivamente l'energia del sole entro il 2013. Un altro co-fondatore, Bertrand Piccard, ha dichiarato in una intervista subito dopo il volo che "il nostro obiettivo è quello di creare una rivoluzione nelle menti della gente ... per promuovere le energie solare — non necessariamente una rivoluzione nel trasporto aereo".

Il velivolo raccoglie energia dal sole grazie a 12000 celle solari molto sottili apposte sulle ali e sulla coda. Le batterie di bordo in litio-polimero (Li-Poly) sono in grado di accumulare abbastanza elettricità per permettere al velivolo di volare per tutta la notte, permettendo al Solar Impulse di rimanere in volo a tempo pressoché indeterminato. Il Solar Impulse pesa circa 1600 chilogrammi, ha un'apertura alare di 63.4 metri, per cui è estremamente sensibile al vento ed alle condizioni ambientali per poter atterrare in sicurezza.

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Prime immagini ricevute dall'orbita attorno a Mercurio

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Scritto da PubbliScienze Mercoledì 30 Marzo 2011 11:00

Le prime immagini di Mercurio, riprese dall'orbita attorno al pianeta, sono state ricevute dal centro di controllo dalla sonda MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging (MESSENGER). Le immagini sono cominciate ad arrivare al centro di controllo della missione NASA a partire dal 17 marzo scorso, data in cui la sonda si è posta in orbita attorno al pianeta più vicino al Sole.

La sonda MESSENGER è stata lanciata nel 2004, ed è già passata vicino a Mercurio per due volte, la prima nel 2008 e poi nuovamente nel 2009. MESSENGER è il primo satellite artificiale che viene messo in orbita attorno a Mercurio. Poiché Mercurio è il pianeta più interno del Sistema Solare, l'attrazione gravitazionale del Sole ha alterato le previsioni degli scienziati per l'approccio della sonda al pianeta. Per questo motivo, sono occorsi tre anni ed una lunga serie di manovre per poterla mettere correttamente in orbita.

Anche se MESSENGER è la prima sonda ad entrare in orbita intorno a Mercurio, non è la prima a volarci intorno. La sonda Mariner 10, lanciata nel novembre del 1973, fu la prima a fare questo quando raggiunse Mercurio il 24 marzo 1974.

La NASA sta continuando a rilasciare sul sito web dedicato alla missione le immagini riprese dalla navicella non appena queste arrivano sulla Terra. La sonda MESSENGER è programmata per iniziare la sua missione principale il 4 aprile prossimo, data in cui cominceranno varie osservazioni scientifiche e visive del pianeta. Tra gli obiettivi scientifici più importanti che la sonda e la missione si propongono, ci sono la determinazione della composizione geologica di Mercurio, lo studio del campo magnetico del pianeta e della sua composizione interna, e la trasmissione sulla Terra di più di 75000 immagini.

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Terremoto in Giappone sposta l'asse terrestre di 10 centimetri

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Scritto da PubbliScienze Lunedì 14 Marzo 2011 11:00

Secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il terremoto di magnitudo 8.9 che ha colpito il Giappone venerdì scorso avrebbe causato uno spostamento dell'asse terrestre di circa dieci centimetri. Gli esperti dell'istituto italiano ritengono che il terremoto ha spostato l'asse di rotazione della Terra molto più di quanto fece il terremoto avvenuto a Sumatra nel 2004.

Secondo il quotidiano argentino La Nación, l'impatto del terremoto giapponese ha provocato un rilascio di energia cento volte superiore a quello del terremoto che ha colpito Haiti nel 2010. Antonio Piersanti, a capo della ricerca presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha dichiarato che "la nostra stima non è derivata da misure dirette, che richiedono molto più tempo, ma da calcoli teorici."

Richard Gross, del Jet Propulsion Laboratory della NASA, fu il primo a misurare lo spostamento dell'asse terrestre provocato dal terremoto del Cile nel 2010. Egli ha affermato che "questo cambiamento della rotazione Terrestre non dovrebbe provocare nessun impatto percepibile nella vita quotidiana."

Gross ha spiegato: "Anche se non abbiamo ancora misurato le variazioni sulla rotazione della Terra, i miei calcoli indicano che il cambiamento nella distribuzione delle masse di terreno provocato dal terremoto giapponese potrebbero aver causato alla Terra di ruotare un po più velocemente, accorciando in questo modo la durata del giorno di circa 1.6 microsecondi." Gross ha inoltre affermato che "nonostante che questa variazione della posizione dell'asse di rotazione porterà la Terra ad oscillare in maniera leggermente differente da prima, l'asse del pianeta non si dovrebbe alterare nella sua posizione spaziale."

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